Il 2 ottobre, quando ho firmato il contratto alla #scuolamediafermi diluviava, il mio ombrello si è rotto durante il percorso e sono arrivata in segreteria fradicia.

📄”Contratto bagnato, contratto fortunato” mi disse la segretaria.
“Fortunata un corno”, ho pensato io da buona pessimista: “ecco, è sicuramente un segno che quest’anno sarà bruttissimo”.
📚Intanto, più passava il tempo, più iniziavo a respirare. Respiravo aria buona, giovane, complice.
I miei colleghi mi hanno accolta con affetto e disponibilità, aiutandomi con la loro esperienza da cui io ho attinto a piene mani, non mostrandomi una perfezione che – diciamocelo – in nessun contesto esiste, anche se ci vantiamo del contrario.
Con i miei alunni inizialmente ci studiavamo a vicenda: non volevo aprirmi troppo né sembrare troppo dura.
Poi un giorno è scattato qualcosa: ho fatto nella stessa classe quattro ore di supplenza! Alla fine della giornata non ne potevamo più l’uno dell’altra, ma in noi era cambiato qualcosa ed il nostro rapporto si è stretto sempre di più.
Ed eccoci arrivati ad oggi: ultimo giorno di scuola, ultima campanella – che finalmente siamo tornati a sentire – il conto alla rovescia che mette i brividi, i regalini ed i lacrimoni di fine anno.
Su questa maglia oggi c’è il mio cuore: tanti nomi, tanti volti, che porterò sempre con me ❤️
E stasera, dopo 12 ore a scuola, posso dire solo una parola: grazie!
“Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo
Che sto vivendo
Grazie mille” 🎶