Devo confessarlo: ho sempre sognato risvegli lenti con una tazza di tè o cappuccino in una mano e sulle gambe un pamphlet letterario da sfogliare, il tutto avvolta in una vestaglia di seta, con magari una maschera esfoliante in viso. Sarà l’influenza della serie appena terminata, Bridgerton, o l’intervista in diretta instagram di ieri con le autrici del Quotidiano poetico, ma stamattina ho desiderato svegliarmi esattamente in questo modo.

…Tutto molto bello, peccato che poi arrivi ogni mattina la dura realtà a farti svegliare sì, ma con che modi! Sveglia rimandata almeno due volte – perché dormire mi piace troppo-, colazione-trucco-cambio in neanche dieci minuti – perché sono troppo pigra per svegliarmi presto e fare le cose con calma – di corsa a scuola e poi in cattedra!

Ecco come svaniscono anche le migliori intenzioni direte voi… e invece no! La tecnologia e i social, come tante altre volte, ci danno una grande mano a vivere e condividere in altri modi, in altri tempi, le nostre passioni. E così, anche chi non ha mai un minuto da dedicarsi, può finalmente ritagliarsi un attimino per assaporare una pillola letteraria quotidiana, semplicemente aprendo i social, che ormai abbiamo costantemente sotto i nostri occhi.

Questo è quello che ho imparato ieri da Aurora, Mariasole, Cristiana, Valentina e Simona, tutte laureate Unifg, intervistate per voi nella prima puntata di “Protagonisti” social. Ecco cosa ci siamo dette.

La vostra passione per la letteratura, l’arte e la poesia vi hanno portate a costruire dal nulla una bellissima iniziativa, quella del “Quotidiano poetico”, che ogni giorno si pone lo scopo di dilettare i fruitori di Facebook ed Instagram con contenuti di alto livello culturale. Come è nata l’idea?

“Il progetto è nato in piena pandemia, per l’esigenza di portare quotidianamente un po’ di gioia e distensione, nonché contenuti diversi, a chi passa molto tempo sui social. Abbiamo scelto la poesia, fenomeno più di nicchia, perché è senza dubbio uno dei pochi mezzi che abbiamo per mettere in moto la nostra immaginazione e volare oltre i confini del mondo e del tempo. L’ideatrice, in modo particolare, è stata Simona e noi l’abbiamo immediatamente seguita con entusiasmo.”

La data di uscita del primo post del “Quotidiano poetico” non è casuale…

“Esattamente. Abbiamo scelto la data del 25 aprile per indicare ed auspicare una liberazione, grazie alla cultura, da quel brutto clima di lutto e restrizioni in cui ci siamo trovati a vivere lo scorso marzo.”

Perché proprio la poesia?

“Perché la poesia è ancora oggetto di sperimentazione letteraria, un mondo vastissimo, e anche per noi questa è un’occasione per conoscere qualcosa di nuovo ed arricchirci. Molti autori, prima di trattarli per la pagina, noi stesse non li conoscevamo ed è stato per noi questo anche un modo per ampliare i nostri orizzonti.

Solitamente, di volta in volta, ogni settimana scegliamo insieme di dedicare un tema o un ciclo ad un autore o un’autrice in particolare. Molto spesso, ciascuna di noi, propone un tema o un autore che noi altri non conosciamo e così impariamo sempre qualcosa di nuovo.”

Fatemi qualche esempio di ciclo o tema analizzati finora.

Ad esempio, Cristiana, la nostra ultima arrivata, ha proposto per il nuovo anno e per il suo nuovo inizio una poetessa, Louise Gluck, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2020.

A novembre, abbiamo aperto un ciclo di poesia sepolcrale, che può sembrare un tema un po’ tetro, ma ha portato alla luce tematiche molto profonde.

Spesso i vostri post sono arricchiti da un’immagine, una fotografia o un’opera d’arte. Come collegate l’immagine alla poesia, solitamente?

L’idea di unire arte e poesia è stata di Valentina e noi l’abbiamo condivisa in pieno. Spesso cerchiamo le immagini lasciandoci ispirare dal tema o dalle sensazioni che produce in noi la lettura di quei versi. Scegliamo spesso anche fotografie e immagini in digital art.”

Siete in cinque nel gruppo. E’ difficile conciliare tante teste, tante idee?

“In realtà no, siamo molto in sintonia tra noi, spesso ci compensiamo ed impariamo una dall’altra. Discutiamo con libertà di tutto e collaboriamo per far venire fuori al meglio i nostri contenuti, dettati esclusivamente dalla passione che ci muove.”

Quando tutte queste restrizioni finiranno e si potrà tornare finalmente a portare la cultura nelle strade e nelle piazze delle nostre città, cosa vi piacerebbe fare?

“Sarebbe bellissimo per noi partecipare a rassegne poetiche ed avviare collaborazioni dell’Università degli Studi di Foggia, che ci ha viste tutte sue studentesse.”

Un sogno nel cassetto?

“Un quotidiano poetico cartaceo: trasformare il nostro progetto online in un pamphlet che possa fare da appendice a riviste letterarie già esistenti o essere inserito tra le pagine culturali dei nostri quotidiani.”

La più grande soddisfazione?

“Sentirsi dire grazie: grazie perché ci avete fatto conoscere quel determinato poeta o poesia, grazie perché oggi avevo bisogno proprio di leggere queste parole”.