Ha unificato l’Italia prima che ci fosse l’idea stessa di Italia. Dante Alighieri non è stato padre solo della lingua italiana, ma anche e soprattutto della concezione di Paese italiano. E continua a farlo da più di 700 anni.
Nel 2021 si festeggia il settecentenario della scomparsa del Sommo Poeta, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Solo un mese fa, in tutta Italia si è celebrato il Dantedì, il 25 marzo, in ricordo della data presunta di inizio del divin viaggio di Dante nell’aldilà nel 1300. La ricorrenza è stata istituita dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel 2020.
Tante sono state le iniziative a livello locale, nazionale ed internazionale per ricordare il viaggio di Dante e tante altre ce ne saranno più in là per rivivere il settimo centenario della sua morte. Protagonisti di queste sono stati e saranno tanti ragazzi delle scuole, ma anche istituzioni culturali, voci del web e del mondo dell’informazione.
Tante città, proprio di quell’Italia creata da Dante, hanno inoltre festeggiato il poeta vate: a Ravenna, dove Dante è sepolto, è stato rinnovato il rito di rabbocco dell’olio che arde nella lampada perenne e che i fiorentini donarono per onorare il poeta.
Verona, città dantesca, ha stilato programmi di letture, dialoghi, conferenze e video in streaming sul sito: danteaverona.it.
A Rimini i festeggiamenti in onore del Sommo Poeta hanno avuto luogo proiettando, dal tramonto del 24 all’alba del 25 marzo, sui Palazzi comunali nel cuore della città, le performance dei cento studenti di ventuno università di tutto il mondo che l’8 marzo, festa della donna, hanno recitato, live e in streaming, i versi di Francesca da Rimini, la creatura dantesca tra le più note della Divina Commedia, nella lingua del loro paese.
Anche papa Francesco, per questa occasione. ha voluto omaggiare il Sommo Poeta promulgando la Lettera apostolica Candor lucis aeternae, dedicata a Dante Alighieri nel 700° anniversario della morte. “Profeta della speranza” lo definisce il Pontefice, che per intitolare la sua lettera apostolica ricorda il celebre passo «candore de la etterna luce» che Dante, nel Convivio, cita dal libro della Sapienza. Nella tradizione della Chiesa, il 25 marzo è il giorno dell’Annunciazione, quando la Vergine Maria rispose “Eccomi” all’annuncio dell’Angelo che sarebbe diventata Madre di Dio, fattosi uomo per noi.
Papa Francesco si augura che le celebrazioni nel settecentenario della morte di Dante Alighieri stimolino a rivisitare la sua “Commedia”, così che anche noi possiamo avviare un percorso di conversione dal peccato alla santità, dalla contemplazione terrificante dell’Inferno a quella beatificante del Paradiso.
Nonostante i sette secoli di distanza tra Dante e noi, ancora oggi possiamo riconoscerci nella sua poesia, specialmente laddove l’uomo Dante traspare più prepotentemente, con tutte le sue debolezze e fragilità. Nel settimo centenario della morte del Poeta, tante istituzioni e città hanno messo in programma iniziative ed attività, prevalentemente in modalità telematica, a causa delle norme anti-Covid del momento, con la speranza di ritornare a celebrarle presto in presenza.
Numerose le proposte dell’Accademia della Crusca. Tra le più importanti ricordiamo “Dante nella Crusca”, il cui fulcro saranno i rapporti tra la Crusca e Dante, documentati attraverso libri antichi e documenti.
Moltissimi anche gli spettacoli. Ancora a Verona si terranno due iniziative: al Teatro Romano, “Dantexperience” con la proiezione delle illustrazioni di Gustave Dorè e “Cantiere Dante: Purgatorio” in cui tutta Verona si fa palcoscenico del poema dantesco (agosto).
A Firenze, nella Basilica di Santa Croce, nel Dantedì è stato presentato il restauro del cenotafio del Sommo poeta, completato nel settimo centenario della sua morte. È previsto anche il riallestimento multimediale del Museo Casa di Dante, dove verrà proiettato un video che “anima” gli elementi principali della Divina Commedia (voce narrante di Francesco Pannofino). È già in corso agli Uffizi, e lo sarà per tutto l’anno, l’iniziativa virtuale “A riveder le stelle”, che presenta sul sito del museo fiorentino tutti i disegni realizzati alla fine del Cinquecento da Francesco Zuccari, digitalizzati in alta definizione.
Arte, spettacolo e cultura tutti uniti, quindi, per ricordarci di fare tesoro dell’esperienza di Dante, al fine di attraversare le tante selve oscure della nostra terra e giungere alla meta sognata da ogni uomo: «L’amor che move il sole e l’altre stelle» (Paradiso, XXXIII, v. 145).