Rimanere in silenzio, per una chiacchierona come me è quasi impossibile. Questo mi succede solo quando mi fanno delle sorprese che non mi aspetto o quando guardo qualcosa di davvero bello, superbo, magnifico: una biblioteca, un vestito, un palazzo, un paesaggio, una cattedrale.
Ed è andata proprio così davanti alla Cattedrale di Trani. Silenzio e meraviglia, stupore e senso di vertigine davanti a cotanta bellezza.
Ma andiamo per ordine…
Io ho sempre avuto un debole per Trani, ma non avevo avuto mai avuto modo di visitarla, pur essendo pugliese, eh già. Quest’estate io e Lorenzo abbiamo colto l’occasione e ci siamo incamminati verso questa città che mi ha sempre affascinato.
La nostra passeggiata a Trani non è iniziata dal Duomo, ma dalla villa comunale. Un caldo che non vi dico, eravamo già un po’ cotti dalla giornata di sole, e allora invece di girare a piedi, sapendo che ogni angolo di questo posto meritava di essere visitato, abbiamo preso un trenino turistico e visitato – abbagliati da tanta bellezza – tutta la città.
Abbiamo percorso strade streeeette strette, bianche, assolate, nel classico stile pugliese. Marmo e luminarie ovunque. Vecchietti davanti ai bar, Peroni e sedie di plastica, per respirare un po’ di fresco dopo una calda giornata. Finito il giro in trenino, incuriositi ben bene da questi vicoletti e da quanto buono (sì, la buttiamo sempre sul cibo) potevano riservarci, ci incamminiamo.
Passeggiando passeggiando ecco che scorgiamo il mare nei suoi colori brillanti e intensi e, volto lo sguardo, la cattedrale di Trani intitolata a Santa Maria Assunta, talvolta chiamata anche di San Nicola Pellegrino.
E allora ecco che lì mi fermo, mi blocco. Un insieme di emozioni mi invade e penso a come possa l’uomo fare (anche) tanto bello. La collocazione stessa della cattedrale di Trani è molto d’effetto: rispetto alle costruzioni vicine si trova infatti spostata maggiormente verso la costa permettendo così ad essa di fungere da punto di riferimento per chi la guarda dalla città sia per chi la guarda dal mare. Gioiello del romanico pugliese, risulta quindi ancora più imponente perché isolata dal resto della città. Fu realizzata utilizzando la pietra di Trani, materiale da costruzione tipico della zona, dal colore rosa chiarissimo, quasi bianco. Una doppia rampa di scale conduce all’ingresso principale della cattedrale dove si trova un portale romanico che segnala l’influenza architettonica proveniente dal mondo arabo.

Una volta ripresami, faccio foto foto e ancora foto, per immortalare quel momento e quelle emozioni, e poi mi giro a godere di uno straordinario tramonto che ricorderò a lungo, anche se non avessi fatto alcuna foto.
Arriva però il momento di salutare questo posto bellissimo e di accingerci a cenare, ma facciamo un giro diverso, intorno ad essa, per vederne anche il retro: è incredibile vedere come sia bellissima in ogni suo angolo. Peccato sia chiusa ed impossibile da visitare! Una scusa in più per tornarci.
Arrivati sul lungomare, trovare posti per cenare è facile come bere un bicchiere d’acqua. Ci lasciamo ispirare, dal profumo e dai colori prettamente marini come il blu e bianco, ed ecco che scegliamo un ristorante chiamato “Al Porto”. Il menù, neanche a dirlo, è tutto a base di pesce: spaghetti, ravioli, grigliate. Una meraviglia per i nostri sensi, accarezzati dalla scia intermittente del faro che ci illumina ogni minuto.
Per concludere la nostra serata, decidiamo di fare due passi nella zona del porto, vicino al faro. Ecco che è come già sognare: Trani e la sua cattedrale in lontananza, le luci dei fari che si alternano e lo scrosciare delle onde. Una dolce notte.