Che io sia una persona golosa lo sapete già! Ma come si fa a non esserlo in questo periodo di Pasqua in cui gli scaffali dei negozi sono pieni di dolci di ogni tipo, per ogni palato e ogni gusto? Impossibile!

Ecco quindi un articolo per destreggiarsi al meglio tra uova, colombe, pastiere, taralli dolci e chi più ne ha ne metta. Questa volta ho deciso di unire Nord e Sud, seguendo – come unico criterio – il gusto e l’artigianalità.
L’Uovo di Pasqua
È sicuramente il dolce che fin da bambini ci fa brillare gli occhi, per la sua dolcezza e per la sua non meno dolce sorpresa al suo interno.
La scelta di regalare proprio un uovo non è casuale. Fin dall’antichità questo alimento è stato simbolo di rinascita.
Le origini dell’uovo di cioccolato sono, però, da ricondurre al re Sole, Luigi XIV. Fu lui che per primo fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte. Ma se oggi nell’uovo di Pasqua troviamo una sorpresa è merito di Fabergé, che nel suo primo uovo, realizzato in platino smaltato di bianco, inserì un altro uovo che conteneva una riproduzione della corona imperiale.

Vanilla Biscotti di Palazzolo sull’Oglio propone diverse soluzioni: da quelle bicolore (una delizia da vedere e da mangiare – garantito) a quelle con frutta secca pralinata ed una colata di cioccolato. La sorpresa, neanche a dirlo: i buonissimi e variegati biscotti che hanno fatto la storia di Vanilla.

L’Arte del Dolce di Castelluccio Valmaggiore propone anch’essa uova di cioccolata al latte o fondente artigianali, con scritta glassata e fiori raffigurati di grande eleganza e bontà, o cioccolata bianca a forma di unicorno.
La Colomba Pasquale
La leggenda vuole che l’origine della colomba risalga all’epoca longobarda, quando il re Alboino, durante l’assedio della città di Pavia, che terminò proprio poco prima del periodo pasquale, ricevette in dono dalla popolazione del luogo un pane dolce a forma di colomba in segno di pace.
Vanilla Biscotti la realizza nei diversi gusti: classica, arancia, marron glacé e cioccolato, pere e zabaione.


L’Arte del Dolce rimane sul classico, invece, con colombe artigianali fatte solo con lievito naturale.

La Pastiera napoletana (e non solo)
Furono le suore ad inventarla, nel XVI secolo, mescolando gli ingredienti simbolo della Resurrezione, come le uova, la ricotta e il grano, con le spezie provenienti dall’Asia e il profumo dei fiori d’arancio del giardino conventuale.

L’Arte del Dolce la propone in due versioni: la classica pastiera con ricotta, chicchi di grano e frutta candita, ma anche la torta di ricotta paesana con sfoglia sottile.

I taralli
L’uovo torna ancora in questa ricetta antichissima, come simbolo di rinascita.
Magie del Grano di Castelluccio Valmaggiore li propone anche glassati.

Oltre a questi, Il Panificio Basso di Biccari propone il famoso “tarallo di pane”, simbolo di questo periodo pasquale. Ho un ricordo molto sentito di questo: era, infatti, la pietanza tipica che da piccola mangiavo a casa dei miei nonni dopo la processione del Venerdì Santo.

Le ferrate
Dolce tipico pugliese, a forma di mezzaluna, ripieni di ricotta e riso. Questa volta nessuna pasticceria o panificio, ma la ricetta e le sapienti mani di casa Girardi-Basile hanno realizzato questi piccoli capolavori.

